#ChiliOutfit: oro fra i capelli e favole tra le dita
Il vialetto di ghiaia che conduceva al castello era ancora deserto, il sole mattutino stentava a fare capolino fra le nubi ed il cielo e in quella porzione di spazio che separava la terra dall’orizzonte si udivano solo i suoi passi regolari sulle pietre sconnesse del selciato. Un passo, dopo l’altro. Un incedere ritmico a cadenzare il silenzio di un Lunedì come altri, o forse no. Nel vecchio pozzo ormai arso dal tempo e dalla noia non spuntava uno zampillo d’acqua da tempo immemore. Alla sua destra, le due panchine in legno su cui facevano bella mostra di sé scritte e incisioni, testimonianze di amori lontani cui il tempo, e con esso il vecchio castello, aveva fatto da testimone.
La città si stava svegliando proprio in quel momento, e ancora assonnata si accingeva ad affrontare un’altra fredda giornata invernale. Pochi suoni, pochi rumori disturbavano la quiete del mattino e parevano quasi confondersi l’uno nell’altro, ancora incapaci di darsi un tono e uscire dal torpore notturno.
Solo un suono si distingueva chiaro e nel caos calmo del mattino: il respiro del cuore.
Lo chiamano il battito di un’emozione, quando abbandoni la strada quasi al culmine della certezza, là dove adesso ci sono le rovine di sfumature ormai sbiadite dall’usura del tempo e si svolta, gettando il cuore oltre l’ostacolo, per un sentiero in mezzo al nulla, che ti accompagna per quei mille metri che dal niente ti proiettano nel percorso dei sogni. La vista mozzafiato che ti si presenta davanti quando arrivi alla fine è indescrivibile, dall’alto di quella scalinata, lì dove solo il cielo interrompe i desideri e con lo sguardo che vola all’orizzonte è possibile vedere al di là di un sogno. La donna che stava percorrendo quel lembo di strada conosceva di quel percorso ogni piccolo particolare: il verde e l’azzurro del cielo, il nero e l’oro tra i capelli.
Mentre camminava, nella mente scorreva il ricordo: aveva scoperto quel sentiero per caso, era scappata dalla frenesia perché i suoi pensieri stavano facendo a botte con la magia, aveva preso a salire le scale e senza saperlo si era addentrata per quel castello. Aveva deciso di andare avanti più per curiosità che per convinzione e quando vide quella meraviglia non avrebbe voluto più tornare indietro. Da allora quante volte c’era tornata? Impossibile ricordarle tutte. L’ultimo kilometro. In quel tratto di strada si racchiudevano tutte le emozioni. Lei con il suo lavoro scriveva di emozioni, ne aveva viste a migliaia di emozioni. In quel poco tempo si consumano gioie, delusioni, sofferenze e a volte leggerezza, ma quel tratto era un sogno, il suo. Lo stesso che custodiva dentro di sè avvicinandosi alla meta, lo stesso che aveva in quel lunedì mattina, quando il sole splendeva più forte che mai. Non nel cielo, ma nei raggi luminosi della sua gonna. Nel luccichio dei suoi orecchini. Nel suo cuore, che li custodiva come un cenno prezioso.
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Ph./VIDEO MAX FIORINDO
Ma che favola quella gonna!!!
Baci!
S
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un look molto romantico!!!!
Questo shooting è pazzesco Ale, sei favolosa!!!
Un bacio!
Innamorata della gonna!!!!!
baci
Chiara – http://shesinfashionblog.com
Inutlile dire che la borsa è una meraviglia!!! Bacione bella!!
http://oousoo.org
favolosa questa gonna!!!
baci
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ottime parole e foto bellissime! complimenti