Storie d’estate fra le righe
Quella ragazza aveva la fortuna di vivere nelle favole.
Era una giornata di sole in quella cittadina tra le acque silenziose di un mondo non troppo lontano, dove i sogni sono padroni dei pensieri.
La ragazza si spingeva oltre l’immaginario, capitando in luoghi che alla mente erano sconosciuti.
E si trovò dinnanzi allo specchio che rifletteva i suoi occhi curiosi e avidi di vita.
Quando vide lo sguardo per la prima volta, non vi era occhio alcuno. Era una torrida giornata di Agosto. Era tutto tranquillo per la vie di Portogruaro. Le cicale infrangevano sprezzanti un silenzio che si faceva a tratti assordante e giocavano rincorrendosi in una danza che profumava di mare e salmastro. Il vento di ponente le accarezzava la pelle rendendo più piacevole l’afa estiva. Riusciva ad apprezzare ogni cosa. Il tempo volava e lei camminava, camminava e camminava. All’improvviso la strada si aprì in due, svelando scenari inaspettati. L’ idea di rientrare al punto di partenza non le piaceva, non sarebbe mai tornata sui suoi passi, sentiva in cuor suo che sarebbe riuscita a superare ogni difficoltà che le si fosse presentata lungo il sentiero.
Non aveva idea di quanta strada avrebbe dovuto fare per attraversare la piazza, se giorni, mesi o qualche manciata di ore, ma voleva scoprire cosa si celasse al di là di quel confine. Il sole si stagliava maestoso sullo specchio d’acqua che le si presentò davanti. Era isolata dal mondo che la circondava e canticchiava note accompagnata dal canto degli uccellini e delle cicale. Ad un tratto si sentì afferrare per il braccio, e si voltò di scatto. Stava sognando ad occhi aperti quando vide in lontananza un ponticello, e lo sguardo pararsi dinnanzi a lei.
Chi ha vissuto un mattino d’estate dove profuma la magia sa che cosa sia la poesia. Un benessere fermo, avvolgente, sale in quell’ora in cui il sole è al massimo del suo splendore e reso immobile dall’assenza dell’ultimo fiato di vento che il giorno andandosene ha esalato ci regala allora, più che in qualunque altro istante della giornata, quella dolce infinita sensazione di quiete che da la natura, dove i rumori paiono ovattati, quasi sospesi.
Come sanno d’estate le parole sussurrate a mezz’aria quando il sole splende.
La vita scorre silenziosa, è tutta un fluire di cose silenziose a filo d’erba, con le sue risate simili al fragore d’una festa. Poi tutto sfuma e rientra ben presto nel silenzio, dove più non si ode che il battere degli orologi che suonano ogni quarto d’ora. I giorni succedono ai giorni, ma la bellezza d’estate riempie di luce gli istanti.
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