#ChiliTravel: cosa vedere a Tirana, il mio viaggio nel tempo
Ore 4.45. Il suono irrequieto e molesto della sveglia pone fine al sonno, ricordandomi che è ora. Direzione Mestre. Frecciabianca per Bari, da dove avrà inizio il #blogtour in Albania. Un caffè ed una brioche, per favore. Ancora non sapevo quanto me l’avrebbe ricordata l’Albania, il caffè. Ora il cielo è tinto di un azzurro pallido, quasi impalpabile, ed io lo osservo dal finestrino con gli occhi gonfi di sonno e il segno del cuscino sulla guancia. Piano piano gli occhi si spalancano e osservano la vita fuori da quella porzione di mondo: mi è sempre piaciuto guardare le persone in attesa dei treni nelle stazioni, sembra quasi che loro non possano vederti. Bari, stazione di Bari. L’appuntamento è per le ore 18, per la cena al porto prima della partenza via mare. Nave GNV, ovvero Grandi Navi Veloci. Ad attenderci Miriam Chilante, la fondatrice di Scuola Italiana Influencer nonché organizzatrice del tour assieme a Brain and Heart, il tour operator che ne è a capo che ci ha accompagnati in questa avventura con la nostra guida Dario.
+++ CHILI TIP Se avete in programma un viaggio in Albania via mare potete chiedere a Brain and Heart l’emissione dei biglietti chiedendo di “congelare” il prezzo degli stessi finché non decidete di procedere all’acquisto. (La stessa procedura non è possibile senza l’ausilio del tour operator).
Viaggiare in nave è strano. Frammenti vari di umanità dividono uno spazio obbligato, chi nelle cabine chi nei saloni principali, ma tutti hanno in comune un destino: il mare. Perché di fronte al mare siamo tutti uguali: giovani, vecchi, ricchi, poveri, italiani, albanesi, ma anche greci, turchi. Chi torna a casa dai figli, chi rientra in patria dopo essere andato a fare visita a parenti che vivono in Italia.
Ore 6.30. La nave entra in porto a Durazzo. Le fanno da scorta le luci timide eppure rassicuranti dell’alba. Il nostro #blogtour è a tutti gli effetti iniziato. Saliamo su un pullman direzione Tirana, prima tappa del tour alla scoperta dell’Albania che inizia proprio dalla capitale. Un viaggio intenso (@igstories), cinque giorni alla scoperta di un paese europeo intatto e troppo spesso inesplorato, in cui ho vissuto un’ esperienza di viaggio autentica, sospesa tra passato e futuro.
Si dice che il tempo non sia altro che percezione della bellezza, e quanto più è bello ciò che stiamo osservando tanto più lento sembri il suo scorrere, fino quasi a dilatarne l’essenza. E così è stato per me in Albania.
Ad un osservatore attento certo non sfuggirà che, per quanto, geograficamente parlando, l’Albania non sia poi così lontana da noi, è un paese di cui noi italiani conosciamo – ahimè – davvero poco.
Un paese che si sta ancora rialzando in piedi dopo quarantasette anni di egemonia comunista terminata nel 1992. Questo, tuttavia, non è che un piccolo frammento della storia dell’Albania, lunga 5000 anni. Un tratto distintivo di questo paese è il carattere. Gli albanesi hanno un eccellente senso dell’umorismo e un atteggiamento rilassato. La popolazione è giovane con voglia di crescere e migliorare la qualità della vita, i locali, cool e alla moda con un occhio alla tradizione e uno al futuro. E’ un po’ come se il paese si fosse fermato nel tempo ma con la volontà di ripartire e “rielaborare se stesso” nella modernità.
Esempio lampante ne è ‘Cloud’, l’installazione di Sou Fujimoto, artista giapponese che racconta storie con le sue opere visionarie come questa, che ne è la testimonianza.
CLOUD di SOU FUJIMOTO
Situata di fronte alla National Gallery of Arts di Tirana, è stata inizialmente creata per il Serpentine Pavilion 2013 a Londra e ricorda, grazie a incastri di geometrie e al colore bianco, una morbida nuvola, nonostante sia stata costruita con barre d’acciaio bianche. Il contrasto fra leggerezza e solidità ricorda, per certi versi, lo spirito che contraddistingue l’Albania e la sua voglia di liberarsi da un passato ingombrante e guardare al futuro strizzando l’occhio alla modernità.
Come a Londra, Cloud a Tirana è diventata una delle attrazioni più popolari per locali e turisti. Non solo è un’opera da ammirare per la sua bellezza, ma funge anche da spazio artistico indipendente con un variopinto repertorio di attività culturali e sociali. Non è un semplice oggetto da ammirare nella sua estetica ma un’opera versatile; durante le calde serate estive della città, il Cloud diventa uno scenario suggestivo per musicisti e spettacoli teatrali.
LA STREET ART
Le strade di Tirana rappresentano anche una “galleria a cielo aperto”: ad ogni angolo è possibile infatti trovare opere artistiche regalate alla città, progetti di artisti di fama internazionale oppure murales che rappresentano vere e proprie opere d’arte spontanee volute allo scopo di abbellire le zone costruite sullo stile socialista con enormi blocchi grigi uno uguale e indistinguibile dall’altro regalando loro un’esplosione di colori, nella volontà di rinascere a nuova vita dopo anni di oscurantismo culturale.
L’attenzione alla popolazione si coglie in ogni angolo della città. Poco distante da Piazza Scanderbeg si trova il Parco Rinia, conosciuto anche come Parco della Gioventù, inizialmente pensato come luogo di relax e svago per giovani o famiglie con bambini.
Anche al parco la street art albanese ha lasciato la sua impronta, con la scritta “Tirana” di stampo floreale che la fa diventare in breve tempo uno dei “must have” da vedere a Tirana ( nonché sfondo di innumerevoli set fotografici!).
Un ulteriore esempio di “street art” insolito e colorato è il “monumento” che celebra l’amicizia e la collaborazione commerciale con il Kuwait che ha donato questo disco sospeso con i colori delle bandiere dei due paesi sparsi a pois irregolari sulla struttura.
PIAZZA SCANDERBEG
Il paesaggio dell’Albania è costituito per il 70% da territorio montagnoso, una meta ideale quindi per gli amanti della natura e dell’aria aperta. Ciò ha sicuramente influenzato anche l’architettura di Tirana, la capitale, che offre moltissimi spazi di verde, ma anche strutture architettoniche moderne. Il legame con il proprio territorio e la propria identità ha fatto si che il fulcro della città sia la bellissima piazza Scanderbeg, di impostazione architettonica comunista ma rivista, nel 2017, in chiave moderna. Lo sapevate che il pavimento è stato concepito per essere il centro dell’Albania e ogni sua pietra proviene da una zona diversa del paese come simbolo di unificazione, così come ogni pianta che circonda la piazza? La forma è leggermente concava, così che le fontane che si trovano nel pavimento defluiscano ai lati della stessa, creando bellissimi giochi d’acqua che cambiano ogni giorno. A delimitarne i confini, gli edifici della Biblioteca, del Teatro Nazionale e del Museo Nazionale di Storia.
Sorprende sempre la capacità di un popolo di uscire dai confini di legami “obbligati”, di linee che delimitano gli spazi come quelle rigide e definite di questa piazza, mettendoci un pizzico della propria anima e rendendola così “viva”.
+++CURIOSITA’ STORICA Il Principato d’Albania fu l’unico Paese dei Balcani a contrastare nel XV secolo gli attacchi dei turchi-ottomani grazie ad una resistenza lunga 24 anni da parte di Giorgio Castriota, meglio conosciuto con l’appellativo di Scanderbeg, da cui prende il nome la piazza.
MERCATO PAZARI I RI
Ore 13.05, e profumo di vita nell’aria. Ci avviciniamo ad una moltitudine di colori e sapori.
Per capire il sapore della vita locale non si può non andare al ‘mercato nuovo’, Pazari i ri, e lasciarsi catturare da un trionfo di sfumature e profumi. Alle tradizioni bancarelle ricche di frutta e verdure si aggiungono quelle con snack e assaggi di street food locale o degustazione di prodotti tipici come l’assaggio della loro acquavite, il ‘Raki’.
Un mercato è però molto più di un’esposizione di merce: al mercato si “tocca con mano” la cultura del popolo che ci ospita, camminando fra un banco e l’altro, si ascolta storie di vita vissuta da chi quel luogo lo conosce da tempo, allontanando distanze che sono solo linguistiche. Al mercato si scherza improvvisandosi modelle e giocando con frutta e verdura fresche, spesso sotto l’occhio allegro dei proprietari.
KAFE’ MEHMETI
Si dice che un sogno non sia veramente tale finché non arrivi quasi a percepirne il profumo, e deve essere successo proprio così al proprietario di Kafè Mehmeti, un grazioso bar in cui la commistione fra tradizione e modernità è quantomai evidente. Situato proprio di fronte al mercato, il Kafè Mehmeti è davvero un piccolo “salotto” in cui assaggiare un caffè tradizionale, assistendo anche al rituale della preparazione per poi vederlo versare in bellissime tazzine decorate, ma è anche una delle testimonianze di come il Paese abbia davvero iniziato a muovere i primi passi verso una libera imprenditoria dopo l’oppressione degli anni passati.
Un’attitudine giovane, come giovane – e sempre sorridente – è il suo proprietario, che ci parla in un italiano improvvisato ma per questo ancora più bello. Palpabile è la sua volontà di raccontare del suo piccolo, grande sogno che ha preso vita fra le quattro mura del caffè. L’origine del caffè albanese prende vita, come molte altre cose in Albania, dalla Turchia, divenendo di uso comune nel Paese durante la colonizzazione da parte dell’Impero ottomano. Oggi è diventato un vero e proprio business che ha le fondamenta negli scambi con la Turchia stessa. Kafè Mehmeti è il punto vendita ma a Tirana è presente anche la torrefazione, con miscele provenienti da Etiopia, Brasile, Colombia, Turchia, Guatemala, India e Indonesia.
+++CURIOSITA’ Sapevate che, durante la preparazione, è molto importante lasciar depositare il fondo del caffè? Si dice che la miscela scura contenga i tanti sogni che stanno trovando finalmente una giusta realizzazione.
Ore 01.00. Dopo una tazzina di caffè preludio di molti sogni, una cena ed una valigia da disfare, si è conclusa la nostra prima giornata del #blogtour con tappa a Tirana, riordinando idee, pensieri, fotografie e, soprattutto, scrivendo. Come amo dire spesso, un viaggio si vive due volte: quando lo fai, e quando lo racconti, e questo vale soprattutto per l’Albania.
L’Albania è come una donna affascinante e timida: ti conquista lentamente, dapprima con uno sguardo, poi con una stretta di mano e solo dopo con un bacio sulla guancia, ma quando ti ha catturato con il suo fascino silenzioso ne sarai rapito.
Ero da sola, davanti allo schermo del Mac, mentre le dita pigiavano i tasti alla ricerca delle parole più adatte, come il più esperto degli scrittori. Era forse il primo vero viaggio che assaporavo così nel profondo. Per cogliere davvero la poesia di un luogo, per sentirsene avvolti e quasi trasportati come da un fiume di colori e sensazioni, bisogna lasciare che sia il cuore a viaggiare per primo, abbandonare ogni aspettativa ed osservare. Così ad un certo punto ho aperto un file word immacolato, ed ho iniziato a scrivere.
Ore 18.13, 17 Maggio 2019…il viaggio continuerà qui, su questi schermi, per scoprire assieme dove dormire a Tirana e molto altro
Che belle le foto! Vorrei visitare Tirana un giorno….Albania e’ una paese molto interessante. Adoro viaggare con la nave, se andro’ al Albania, forse prendo un traggetto come tu.
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