#ChiliFood: frammenti di vita, pause caffè e ricette healthy
Svegliarsi con la macchinetta del caffè e quell’odore che respiri a pieni polmoni. Nonostante tu preferisca il profumo del the e della cannella. La giornata comincia così. Con una doccia veloce, il tempo sufficiente per svegliarsi. Fredda quanto basta per riordinare i pensieri. Indossare biancheria di seta, perché la seduzione è prima di tutto questione di testa. Vestirsi, pettinarsi, indossare bracciali ed orecchini senza ordine apparente e una passata di fard al volo. La libertà di non avere compromessi. Spostare portafoglio, chiavi e lipstick da una borsa all’altra e partire. In macchina, al semaforo, con “Call it magic”, guardare il cruscotto. Il 31 Maggio. Il tempo vola che a malapena si riesce a seguire i suoi, di tempi.
Si, perché anche il tempo ha un suo incedere, composto da frammenti su misura per ognuno di noi. A noi non resta che provare ad afferrarle e rincorrerle, quelle occasioni. Anche se con i tacchi, provarci. Un po’ come i treni. Con quella sensazione che tutto sia così dannatamente possibile. Ecco come comincia la giornata. Con la consapevolezza che il tempo ha un suo passo, ed un colore. E che prima o poi diventerà anche il mio.Ho scoperto che non mi piacciono le foto in bianco e nero, senza colore.
Togliere loro il colore è un po’ come rimuoverne l’anima, sembrano non esserci le imperfezioni. Sembra tutto irreale, fuori dal tempo. E così no, non mi piace una vita in bianco e nero.E così anche in ciò che è bene e male. Voglio dire che magari nel male ci sia, in fondo, anche un po’ di bene. Come la cioccolata che farà anche ingrassare ma che non delude mai. E spesso accade, che quello che dovrebbe farci del male diventa bene, l’unica via d’uscita. La cioccolata. Tanta cioccolata con cui sporcarsi le dita. Da spalmare e assaporare, quasi a volerlo dilatare, il tempo. Per rallentare e fermarsi, per parlare e ascoltare il silenzio.Immagini ed emozioni degne di far parte dell’album dei ricordi. Acini d’uva che si avvicinano e noi felici per il troppo ridere. Parole, delicate come un soffio d’aria che parte dal cuore. Sottili frammenti di felicità tinti di rosso. Nulla di più. Per un frammento che sa di poesia, come l’atmosfera di casa.
Casa. Una sola parola, quattro semplici lettere. Una sensazione, e non solo un luogo fisico. La capacità di sentirsi accoccolati nel proprio nido anche a mille miglia da quella che diventa residenza. La consapevolezza che, alla fine di tutto, bastino una moka ed una tazzina perché la casa è quel luogo che trascende i confini dello spazio. Una porzione di spazio e di tempo dove puoi e desideri tornare nonostante tutto e nonostante tutti. Un divano la domenica pomeriggio, il tavolo di un ristorante, il letto di un hotel.
Un cuore in grado di ascoltare e raccontarsi – quando sei dall’altra parte del mondo. A me piace pensare che di case il destino ne riservi a ognuno di noi tante, fino a quando avremo tempo e cuore. Con le lenzuola sfatte e qualcuno che vi dorme sopra. Porzioni di fiducia e speranza con qualche libro iniziato e dimenticato su di un comodino. . . . Intimità composte da gesti piccoli, in apparenza banali, con i bicchieri della sera prima sporchi sul tavolo accanto alla tazzina del caffè della mattina dopo.
E non vi è profumo più nobile del caffè, profumo che più di altri mi riporti a casa. Quel gesto sottile, l’acqua che si ritrae lasciando spazio alla bevanda che da sempre accompagna i nostri risvegli, che più di altre profuma di casa, una qualunque purché sia casa. . . Quell’universo parallelo allo scorrere del tempo in cui ogni mattina con cinque minuti di ritardo piede destro giù dal letto diamo inizio alla nostra giornata e in cui nonostante i buoni propositi ogni sera ci addormentiamo troppo tardi sul divano prima di ricordarci – a volte non senza fatica – di alzarci per struccarci. Per cambiare il mondo e fare la differenza. E lui c’è, sempre, nelle nostre giornate. E allora, pausa caffè sia. Con me, la tradizione moderna, attuale e che profuma di casa. Perché il caffè è un piacere..
Nella mia idea di casa la tavola è tra gli angoli di questo mondo uno dei più belli. Per raccontarsi lasciando freddare tanto il caffè quanto la pasta al sugo. Il tavolo è casa. E la casa è famiglia, in qualunque frammento di questo caos calmo che è il nostro universo. Il nostro punto fermo. Anche seduta a notte fonda in un Mc Donald con un Mc Flurry in mano e poca voglia di ingurgitarlo per davvero. Apparecchiato. Sparecchiato. Improvvisato come quando mangi sul divano tra il telecomando e una pila di riviste. A tavola il tempo pare cedere la supremazia. Sembra prendersi una pausa. E tu, ci hai mai fatto caso? Si aspetta di essere serviti e si attende che sia l’ora adatta per alzarsi. A tavola si ride. E si parla ancora di più anche quando c’è la musica troppo alta che per riuscire a capirci qualcosa devi quasi urlare. La tavola unisce. “Passami il sale, per favore”.
La tavola rilassa e rallenta, come solo la casa e la famiglia possono fare. Quindi sedetevi, e non abbiate alcuna fretta. Ore 20:30. Tavolo prenotato. A voi buona cena, con una ricetta facile facile. Chili Food, ovvero ricette eco bio per noi che anche ai fornelli scegliamo la naturalezza. Per chi, come me, tra le sue specialità può annoverare l’avocado spremuto sul pane. E il cappuccino. Per chi al pensiero di un piatto gourmet vede crollare tutte le proprie certezze ( sempre che ve ne sia mai stata una). Antipasti che si trasformano in cena se accompagnati dal calice di vino, piatti unici che si preparano ancor prima che lui suoni al citofono. Come “Il giardino che non c’era”. E allora.
Per l’insalata: valeriana, funghi champignons marinati, lamponi, mirtilli, pinoli, rosmarino essiccato, salsa di datteri, olio evo.
Per la marinatura dei funghi champignons:
Lava, cura e taglia a metà i funghi e mettili a marinare per una notte in una terrina con salsa di soia, succo di limone, aglio e lievito alimentare, puoi allungare un po’ il liquido con l’acqua.
Componi il “giardino” creando una ricca base con la valeriana in un piatto fondo, continua ponendo al centro 4 metà di champignons, poi i frutti e i pinoli tutto attorno, forma delle gocce con la salsa di datteri e guarnisci con il rosmarino. E ora, buon appetito!
Ph. MAX FIORINDO
Che buona l’insalata, da provare! Io vengo da te per la pausa caffè!:P :**
La naturalezza ai fornelli vince sempre… che idee deliziose!
Kisses, Paola.
Expressyourself
adoro i tuoi articoli !! quando li leggo mi concentro talmente tanto che perdo la cognizione del tempo 😀
http://www.fashi0n-m0de.blogspot.it
Ho adorato questo articolo!!!
Nicoletta
http://lavieestbellebynicoletta.altervista.org/
mmm che piatto gustoso!
Sono d’accordo, meglio le ricette healthy.
un bacione
Maggie Dallospedale
Indiansavage.com
cavolo che meraviglia!!!
bacioni Gina
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F-Lover Fashion Blog by Gina Beltrami
ottimo! adoro il profumo di un caffe’ la mattina, l’unica bevuta con calma.
Davvero un articolo molto carino, che famee!!